Il borgo di Corniglia ha una storia antica, che si allaccia a quella di Roma. In origine fu probabilmente colonia di schiavi che presero il nome di Corneli dalla “familia” romana che aveva concesso loro la libertà.
Di certo questi coloni si dedicarono alla produzione di vino, come dimostrano alcune anfore vinarie, sulle quali stava inscritto il marchio “Cornelia”, ritrovate negli scavi di Pompei.
Ed il vino di Corniglia è strettamente legato alla storia del borgo. Nel Medioevo lo ha cantato Boccaccio in una novella del Decamerone, nella quale si racconta che l’abate di Cluny, prigioniero di Ghino di Tacco, venne curato e fatto resuscitare con un bicchiere di vernaccia di Corniglia.
Lo hanno apprezzato e cantato altri grandi: Petrarca, Pascoli, Carducci e D’Annunzio per finire.
Corniglia ha attraversato anni di lotte e di tempeste, subendo il dominio dei Conti di Lavagna, del Vescovo di Luni, dei Doria, dei Fieschi e della Repubblica di Genova, della quale è rimasta la formidabile Parrocchiale di San Pietro, oggi classificata come monumento nazionale.
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